Foto della Porticata del 13 Aprile 2008

 

Una mattinata interessante, una visita guidata di Bologna Magica per (ri)scoprire le relazioni tra la magia e noi

Incontriamo Ernesto Fazioli (www.bolognamagica.com) appena saliti i gradini dell'Arco del Meloncello, pronti a salire verso il Monte della Guardia.


Tra le tante, mi piace ricordare la lapide sormontata da un cappello cardinalizio soprastante uno scudo gentilizio recante un albero con tre rami radicali e fregio tripartito contenente tre gigli fiorentini.


Per iniziare il nostro cammino ricordiamo la vocazione bolognese all'uso del linguaggio simbolico, stimolo genetico per quel linguaggio figurale proprio di Dante Alighieri e discendenti.

Bologna nasce da donne barbare e soldati romani: intorno al punto d'incontro fra cardo e decumano si sviluppa dapprima il castrum,  poi l'urbs con il Foro, il Mercato, il Teatro, la Basilica, le Terme ... la civitas prende forma dall'Anno Mille, perchè circa mille anni occorrono per amalgamare le eredità celtiche, etrusche, romane, ebraiche e cristiane nella nuova identità Bolognese.


La guida s'impappina sulla questione delle Porte che consentono di entrare e di uscire dalla Città Murata. Le sue fonti letterarie sono incerte...10,11,12?

Sì certamente sono 12 le Porte di Bologna, perchè 12 sono i mesi dell'anno, i segni zodiacali, gli apostoli. Sì, anche gli apostoli sono essenziali per capire la forma e la sostanza della nostra Città, Alma Mater Studiorum dell'Europa cristiana, da mille anni.


Prima di lasciar curiosare lo sguardo fra le immagini della porticata (così chiamiamo la passeggiata noi felsinei) trascrivo "ad usum pueri" l'iscrizione sul primo arco della Salita


LASCIA, O PASSEGGIERE, DI SCRIVERE O IN ALTRO MODO IMBRUTTARE QUESTE COLONNE E QUESTE MURA. SE SPREZZI LI BANDI SE NON TEMI LE PENE IN ESSI MINACCIATE, PAVENTA ALMENO PER IL DISPIACERE CHE PORTI A MARIA SSMA DI CUI SONO QUESTI ARCHI, E QUESTE MURA.

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